prodotti per ceramica

Andrea Barillaro:
il signore dei minerali

Mi hanno formato tre grandi multinazionali del settore materie prime

Anche il settore ceramico convive ormai dal 2008 con la grande crisi economica che ha colpito tutta l’Europa. Oggi possiamo dire che tutto il comprensorio ceramico italiano ha reagito abbastanza bene: durante questi 10 anni di crisi, sono cambiati gli impianti ceramici produttivi dal punto di vista tecnologico ed è cambiato il prodotto finito, la piastrella. Gli imprenditori italiani, però, hanno saputo far fronte con professionalità e lungimiranza alla crisi e riescono a rispondere alla fortissima concorrenza della Spagna, della Turchia e della Cina.

Tra questi c’è Andrea Barillaro, 53 anni, di Formigine, geologo di formazione, fondatore nel 2009 dell’azienda Baan a Colombaro. “Mi hanno formato tre grandi multinazionali del settore materie prime  – racconta Andrea – Insieme alla mie conoscenze geologiche di base e il mio grande amore per i minerali, le cave, le miniere e le risorse naturali in generale, svolgendo anni di servizio all’interno di queste grandi aziende dal respiro internazionale, ho potuto spaziare grandemente venendo a conoscere tutto il mondo delle materie prime industriali, le lavorazioni dei minerali, le catene di logistica per l’approvvigionamento. Ho sempre avuto l’idea di aprire un’attività in proprio, che potesse dare lavoro ad altre persone e che potesse generare prodotti di qualità e così è nata Baan”.

Baan si occupa dell’acquisto e della vendita di materie prime minerali per il settore ceramico e ha tra i suoi clienti le maggiori e più famose aziende ceramiche di Sassuolo.

Quando parliamo di materie prime, intendiamo i minerali che la natura offre: “Cave e miniere di tutto il mondo offrono milioni e milioni di tonnellate di risorse minerarie – spiega Barillaro – Quarzo, feldspato, argille, caolini, zirconio, wollastonite, dolomite ad esempio. A pensarci bene, moltissimi oggetti che usiamo nella vita di tutti i giorni sono costituiti in toto o in parte da minerali. Sta quindi all’uomo con il suo know-how e la sua tecnologia, oggi sempre più innovativa, rendere fruibili queste risorse naturali, in un’ottica di ecosostenibilità e non di sfruttamento dei beni naturali. Gli incontri che nella vita ho fatto grazie al mio lavoro con  Baan sono tanti e belli – ricorda Andrea – Ad esempio, c’è stato l’incontro con una suora missionaria seduta vicino a me in uno dei miei viaggi per le cave in Brasile, ore ed ore a parlare insieme sono sembrate pochi minuti; con il proprietario di una cava di caolino in India che mi è venuto a prendere all’entrata dello stabilimento su un cavallo bianco senza sella e mi sembrava di essere in un film; con una giovane ragazza nella giungla del Bengala che a piedi, accompagnata da due sue amiche, andava a partorire nel posto attrezzato più vicino: le abbiamo dato un passaggio con la jeep ed io mi sono accomodato nel bagagliaio per farle spazio. Lavorare tanto e bene, questo è sempre il mio primo obiettivo – conclude Barillaro – I progetti e le idee non mancano mai. Ho sempre avuto una certa attenzione per i paesi emergenti: Vietnam ed India, ad esempio, hanno grandi risorse e si potrebbero creare delle sinergie molto interessanti. E per quanto riguarda le materie prime, uscendo dal campo minerale, la grande famiglia dei polimeri penso che possa destare futuri interessi”. (Laura Solieri, Gazzetta di Modena)

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